Si è trattato di una rappresentazione frutto di uno studio attento, accurato che nei mesi scorsi ha visto lo svolgimento di un percorso didattico che non ha lasciato nulla al caso. “Mulise mia, sulle tracce dei Sanniti”, il nome del progetto messo in campo per valorizzare il passato e le origini della propria cultura atto a dare significato e valore alla memoria e all’importanza del tramandare. Così, a bordo della virtuale macchina del tempo, sviscerati temi quali l’alimentazione, il territorio, le usanze dall’antico popolo di guerrieri e pastori che soggiogò Roma.
“Siamo partiti da un incontro con l’autore del romanzo Viteliù, Nicola Mastronardi, il quale ha spiegato ai bambini chi erano i Sanniti, come si alimentavano e quello che facevano utilizzando le antiche autostrade verdi dei tratturi – spiega una docente, responsabile del progetto -. Successivamente – prosegue – abbiamo deciso di svolgere un’attività laboratoriale con approccio scientifico grazie al contributo dell’associazione di promozione sociale Dedalo-Archeologia e Cultura con esperienza decennale nelle attività di scavo e ricerca nel sito archeologico di Pietrabbondante. Una occasione di apprendimento, crescita e formazione che ha fatto conoscere ai bambini la storia dell’area in cui vivono. Inoltre, si è pensato di far conoscere loro il passato – conclude la docente – attraverso i racconti, le poesie, le filastrocche, le parlate popolari e i proverbi raccontati direttamente dai loro nonni e bisnonni”.
Insomma, un’esperienza unica fatta in maniera giocosa, ma al tempo stesso capace di un fine fondamentale: tramandare le origini e l’identità da stipare e valorizzare nel miglior modo possibile. Ad applaudire e compiacersi con gli autori e protagonisti dello spettacolo, le dirigenti scolastiche Tonina Camperchioli, Maria Rosaria Marcovecchio, la docente Ida Cimmino, la vice sindaco di Agnone, Linda Marcovecchio. “Un grazie particolare per i contributi offerti – chiosano i responsabili del progetto – va a Domenico Meo, poeta dialettale e studioso della cultura popolare, Pasquale Masciotra, maestro di fisarmonica e organetto, all’associazione Dedalo, a Nicola Mastronardi, scrittore e giornalista, ai vari collaboratori scolastici. Senza di loro mettere in piedi tutto ciò sarebbe stato praticamente impossibile”.